Accordi di ristrutturazione dei debiti: cosa sono?

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Gli accordi di ristrutturazione dei debiti sono considerati, a tutti gli effetti, una procedura stragiudiziale e non concorsuale.

Spesso indicati come soluzione alternativa ai piani di risanamento, hanno, con questi ultimi, alcune caratteristiche comuni.

Vediamo insieme di cosa si tratta e a quali tipologie di richiedenti sono destinati.

I presupposti per gli accordi di ristrutturazione dei debiti

E’ possibile accedere agli accordi di ristrutturazione dei debiti come ai piani attestati di risanamento solo laddove esistano determinati presupposti.

Primo fra tutti, possono accedere a queste procedure stragiudiziali solo imprenditori, o aziende, soggetti alle disposizioni sul fallimento.

Per estensione, quindi, tutti coloro che esercitano una attività commerciale con l’esclusione di Enti dello Stato.
Mentre, non sono soggetti alle disposizioni sul fallimento coloro che abbiano, congiuntamente:

1. un attivo patrimoniale annuo inferiore ai 300.000€ per almeno tre esercizi precedenti alla data di deposito dell’istanza;
2. ricavi lordi inferiori a 200.000€ nei tre esercizi precedenti alla data di deposito dell’istanza;
3. debiti non scaduti inferiori a 500.000€ alla data deposito dell’istanza.

Nel caso specifico, la procedura stragiudiziale di accordo di ristrutturazione dei debiti trova il proprio culmine nell’omologazione del tribunale.

Le regole da seguire sono le medesime previste dall’iter della procedura unitaria di accesso così come definite dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.

Gli accordi di ristrutturazione dei debiti possono rappresentare la soluzione per il risanamento della tua azienda?

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Accordi di ristrutturazione del debito o ristrutturazione dei debiti del consumatore?

I termini utilizzati dal Codice della crisi d’impresa potrebbero generare confusione relativamente all’utilizzo del termine ristrutturazione.

Questo termine può riferirsi agli strumenti atti a regolare la crisi d’impresa e al sovra indebitamento, ma anche al piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore.

Nonostante un primo possibile momento di destabilizzazione, va comunque ricordato che si tratta di due istituti indipendenti e differenti tra loro.

Gli accordi di ristrutturazione dei debiti

Iniziamo con il dire che gli accordi di ristrutturazione dei debiti concernono l’imprenditore e richiedono un accordo tra questi ed i creditori.

I creditori coinvolti devono rappresentare una determinata percentuale della totalità dei creditori dell’imprenditore.

Un accordo di ristrutturazione dei crediti è un atto negoziale possibile solo laddove sussistano possibilità di incontro di intenti tra debitore e creditori.

Come accennato in precedenza, tutti gli accordi di questa natura devono essere oggetto di omologazione da parte del Tribunale.

La ristrutturazione dei debiti del consumatore

La procedura, che riguarda il solo consumatore, non prevede l’accordo tra il medesimo ed i suoi creditori, che quindi possono esercitare opposizione.

Come per gli accordi di ristrutturazione dei debiti, anche la ristrutturazione dei debiti del consumatore prevede l’atto di omologazione del Tribunale.

Lo scopo è quello di risolvere le situazioni debitorie dei soggetti privati con l’esclusione degli imprenditori e dei lavoratori autonomi.

Questa soluzione sostituisce, di fatto, il piano del consumatore così come previsto dalla ex legge 3/2012 confluita oggi nel Codice della crisi d’impresa.

Le condizioni degli accordi di ristrutturazione dei debiti

Si può presentare domanda per definire gli accordi solo nel caso in cui l’imprenditore si trovi già in in stato di crisi o di insolvenza vera e propria.

Lo stato di crisi si manifesta quando lo stato dell’imprenditore è tale da rendere probabile l’insolvenza, che si concretizza attraverso flussi di cassa prospettici inadeguati.

Tale stato di inadeguatezza è riferibile all’impossibilità di far fronte, nei successivi dodici mesi, alle obbligazioni in essere.

L’insolvenza si ha quando lo stato dell’imprenditore viene reso manifesto da inadempimenti tali da dimostrare che, il debitore, non può far fronte alle proprie obbligazioni.

Le parti coinvolte negli accordi, come in tutte le altre azioni equiparabili per la regolazione della crisi e dell’insolvenza, giocano un ruolo fondamentale.

Perché gli accordi siano funzionali allo scopo, sia il debitore che i creditori devono comportarsi utilizzando sempre correttezza e buona fede.

In conclusione

In questo articolo abbiamo visto, per sommi capi, come, diverse procedure stragiudiziali, possano rappresentare la soluzione per un imprenditore in crisi.

Che la situazione sia di crisi o di vera e propria insolvenza, la soluzione esiste, è percorribile e spesso risolutiva, purché affidata ad un professionista.

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